OMEGNA- 08- 01- 2017- Son terminate intorno alle 16 di domenica
pomeriggio le operazioni di recupero della carcassa di un autoveicolo nel lago d’Orta a pochi metri dall’ex discoteca Kelly, nel quartiere Bagnella, in via lungo lago Gramsci, ad una decina di metri di profondità. Si tratta di una mini car Sulky, prodotta negli anni 80 di colore rosso. A bordo pare vi siano dei resti di ossa umane ma al momento non ci sono notizie precise, nemmeno sulla loro provenienza. L’auto era di proprietà di un uomo di Gozzano, classe 1908, deceduto una decina di anni fa. Ancora non è chiaro come mai il mezzo sia finito in acqua e chi vi fosse stato a bordo. Molte le voci rincorse durante la mattinata, da chi si avvicinava per capire cosa stesse succedendo. Si racconta di due uomini, amici, a bordo di un simile mezzo, caduti nel lago in anni in cui non esisteva ancora l’odierna passeggiata sul lago lastricata con sanpietrini e quindi l’accesso al lago avveniva semplicemente uscendo di strada, scendendo dalla scarpata. Ad avvistare il mezzo sono stati ieri, sabato 7 gennaio, tre sommozzatori dell’associazione sub Verbania che nel primo pomeriggio hanno deciso di fare un’immersione nel lago, in modo amatoriale. Un giro di una mezz’ora in direzione nord, verso il golfo di Omegna. Un percorso che abitualmente viene seguito. Poi, al ritorno dal giro, prima di uscire dall’acqua, hanno notato il mezzo sommerso con tanto di targa spostato verso sud, non lontano dalla curva in cui si trova la discoteca Kelly. Subito hanno allertato i Carabinieri di Verbania che hanno organizzato il recupero del mezzo questa mattina intorno alle 9. Sul posto c’erano oltre gli uomini della stazione di Verbania e Omegna, i vigili del fuoco di Omegna, il magistrato Sveva de Liguoro e il procuratore capo Olimpia Bossi di Verbania. Nelle fredde acque del lago si sono immersi i sommozzatori dei vigili del Fuoco di Torino, giunti appositamente alle 10 dal capoluogo piemontese. Mentre i colleghi di Omegna tagliavano alcuni rami delle piante presenti sulla passeggiata veniva posizionato il braccio della Gru in modo da permettere il recupero nel lago da parte di due vigili sommozzatori. Dopo una prima immersione è stato possibile iniziare a riportare a riva, alle 12.30 circa, solo le ruote del mezzo. Per completare il recupero è stato necessaria una seconda immersione nel primo pomeriggio con l’ausilio di una rete che ha permesso di raccogliere la scocca ed il suo contenuto. I resti sono stati portati presso il deposito del carro attrezzi incaricato, nella zona industriale di Gravellona Toce. Domani verrà effettuato l’esame del dna sulle ossa ritrovate all’interno del mezzo. Vicino alla carcassa è stata rinvenuto anche un portafogli contente un documento di identità che però nulla hanno a che fare con il proprietario del mezzo, come confermato dai Carabinieri presenti in loco.
Luisa Paonessa